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| Zelda | |
| ANNO 1974 |
Tipo di revisione: Data della domanda: 18/10/1974 Data dell'esito: 07/11/1974 Esito: Condizionato Modifiche richieste: sì Divieto ai minori di anni 18 Presenza di materiali giudiziari: 1 Motivazione: [...] la V Sezione della Commissione, visionato il film, sospende il giudizio proponendo l'effettuazione di alcuni tagli dai quali dovrebbe essere subordinata la concessione del nullaosta di proiezione in pubblico, le modifiche proposte riguardano: a) la soppressione delle scene del bacio tra madre e figlia; b) alleggerimento della scena in cui due donne e un uomo si abbandonano sul letto ad atti erotici; c) eliminazione della sequenza del congiungimento carnale al cimitero; d) alleggerimento della scena di due donne nude nel letto, nella parte in cui una di esse poggia la mano sul seno di un'altra; e) eliminazione della scena del ballo di Ursula e Clarissa dopo la morte per strangolamento di quest'ultima; f) soppressione della scena iniziale in cui Ursula si alza dal letto completamente nuda, dinanzi ad Ingrid. Successivamente avendo gli interessati aderito alle proposte della Commissione, quest'ultima accertata l'avvenuta modificazione delle scene in conformità ai suggerimenti formulati. La Commissione esprime quindi parere favorevole al rilascio del nullaosta di programmazione in pubblico con il divieto di visione per i minori degli anni 18 in considerazione della tematica del film che, seppure ispirato ad una visione filosofica del rapporto amore e morte, si sviluppa attraverso continue vicende di carattere erotico, a episodi sessuali anche contro natura e ad altri di notevole violenza, ciò che, a giudizio della Commissione, fa ritenere il film nel suo complesso e nelle singole scene, controindicato alla particolare sensibilità dei predetti minori. |
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REGISTA Cavallone, Alberto |
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PAROLE CHIAVE CENSURA | atto sessualebacioballocadaveriincestonudità femminileomosessualità femminileorgiaoscenoperversionipromiscuitàviolenzaviolenza sessuale |
PAROLE CHIAVE TRAMA | adulterioamiciziaautomobilimatrimoniomodelli di femminilitàsportsuicidio |