| Chi lavora è perduto | |
| ANNO 1963 |
Tipo di revisione: Revisione Data della domanda: 30/08/1963 Data dell'esito: 11/09/1963 Esito: Respinto Motivazione: Revisionato il film la Commissione esprime parere contrario alla concessione del nulla osta di proiezione in pubblico perché contiene scene e sequenze contrarie al buon costume, tra cui: 1) la scena dell'uomo che si butta sopra la donna dietro la siepe presso la spiaggia; 2) Gabriella semi-nuda in amplesso amoroso con Bonifacio; 3) gli stessi a letto in atteggiamenti di amplesso; 4) atteggiamenti provocanti di donne semi-nude con relativi palpeggiamenti nel casotto - salotto. Tipo di revisione: Appello Data della domanda: 20/09/1963 Data dell'esito: 02/10/1963 Esito: Respinto Motivazione: Il giorno 1 ottobre 1963, alle ore 17, la Commissione di appello, formata dalla riunione delle sezioni I^ e VIII^, revisionato il film, dopo opportuna discussione ha rilevato la fondatezza del divieto di programmazione espresso dalla Commissione di prima istanza la quale aveva rilevato particolarmente la offesa al buon costume sessuale attraverso le scene e le sequenze designate nella motivazione di quel divieto. La Commissione di appello, inoltre, rileva che il film "In capo al mondo" il cui titolo originale era: "Chi lavora è perduto", oltre ad essere offensivo del buon costume sessuale è altamente offensivo del buon costume morale e sociale, particolarmente previsto dalla Carta Costituzionale perché appare film programmaticamente distruttore di tutti i valori morali e spirituali, antisociale scurrile nel linguaggio. Pertanto, a maggioranza esprime parere contrario alla proiezione in pubblico. |
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REGISTA Brass, Tinto |
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PAROLE CHIAVE CENSURA | atto sessualebuon costumeimmoralitàmoralenudità femminilespiagge e stabilimenti balneariturpiloquio |
PAROLE CHIAVE TRAMA | |