| La classe operaia va in paradiso | |
| ANNO 1971 |
Tipo di revisione: Revisione Data della domanda: 07/09/1971 Data dell'esito: 15/09/1971 Esito: Condizionato Divieto ai minori di anni 18 Motivazione: La Commissione, revisionato integralmente il film, invita il regista Petri e il rappresentante della produzione ad operare un forte alleggerimento della scena in cui il protagonista ha un contatto carnale con l'operaia in automobile, nel senso che devono essere eliminate le sequenze dal momento in cui il protagonista dichiara alla donna "è finita". Il rappresentante si riserva di accettare, la Commissione si riserva il giudizio. [...] la Commissione, preso atto che la produzione rifiuta di accettare il taglio richiesto, per il turpiloquio (frase ripetuta tre volte "pezzo e culo"); per gesti ed espressioni volgari (il protagonista mette la mano fra le gambe dell'operaia, pronunciando la frase "questo è il paradiso"); l'accenno dello stesso protagonista alla possibilità venuta meno di consumare tre coiti in una giornata, per la scena di cui si era proposto il taglio relativa alla descrizione particolareggiata della deflorazione dell'operaia consumata in automobile; tutti elementi questi che inducono a ritenere sconsigliabile la visione del film ai minori degli anni diciotto, la cui sensibilità rimarrebbe certamente ferita; esprime pertanto parere favorevole alla concessione del nulla osta col divieto per i minori degli anni 18. Tipo di revisione: Appello Data della domanda: 24/09/1971 Data dell'esito: 30/09/1971 Esito: Condizionato Divieto ai minori di anni 14 Motivazione: La Commissione revisionato il film e sentito il rappresentante della Ditta rileva, a maggioranza, che il giudizio di I grado deve essere modificato nel senso che il divieto va ridotto ai minori degli anni quattordici. |
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REGISTA Petri, Elio |
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PAROLE CHIAVE CENSURA | atto sessualecorpo femminilefabbriche e operaiturpiloquioverginitàvolgarità |
PAROLE CHIAVE TRAMA | classi socialifabbriche e operailotta di classemalattia mentaleomicidioscioperisindacati e sindacalistisuicidio |