| Trash (Rifiuti) | |
| ANNO 1970 |
Tipo di revisione: Revisione della versione doppiata Data della domanda: 10/04/1972 Data dell'esito: 03/05/1972 Esito: Respinto Motivazione: La Commissione, revisionato il film e sentito il rappresentante della PEA Avv. Grimaldi e la Sig.ra Dacia Maraini, preliminarmente a ogni decisione invita i predetti ad alleggerire le sequenze in cui i protagonisti compaiono nudi con i genitali scoperti, eliminando poi le sequenze più crude, come quella della donna che si masturba con la bottiglia. [...] la I Sezione si è nuovamente riunita per verificare l'avvenuta effettuazione dei tagli richiesti [...] revisionato integralmente il film con i tagli apportati e sentiti il rappresentante della PEA Avv. Grimaldi e la Sig. Dacia Maraini, a maggioranza rileva che non sono stati osservati i suggerimenti dati con il precedente verbale [...]. In effetti la sequenza più cruda che si chiedeva di eliminare Holly che si masturba con la bottiglia, non è stata tagliata nella sua prima parte, sicché rimane l'immagine oscena, che di per se stessa offende il buon costume. Inoltre anche le sequenze che venivano indicate in via generica, quelle in cui i protagonisti compaiono nudi con i genitali scoperti, sono rimaste nella loro maggioranza e le sequenze stesse si reputano oscene, nel senso che offendono il pudore secondo il sentimento comune. A tali sequenze oscene, si aggiunge il linguaggio che a tratti sfocia in vero turpiloquio ("Perché non mi lecchi un pò?"- "Perché non ti diventa duro?" - "Quello che Holly vuole da te è succhiare l'uccello" - "Vorrei essere un grosso cazzo" - "E io devo soddisfarmi con una lurida bottiglia?" e altre) mentre la pellicola termina con la frase "Joe, te lo fai succhiare?". Ancorché il film sia stato premiato con la Targa d'oro al Festival di Taormina 1971, la Commissione è di avviso che, per le sequenze sopra indicate, morbose e oscene, offensive del buon senso e contrarie al buon costume, e per il linguaggio che realizza un vero turpiloquio, al film non può essere concesso il nulla osta di proiezione in pubblico. Tipo di revisione: Appello Data della domanda: 31/05/1972 Data dell'esito: 30/06/1972 Esito: Respinto Presenza di materiali giudiziari: 1 Motivazione: La Commissione revisionato il film e sentiti il rappresentante della società PEA Avv. Grimaldi, nonché gli autori della versione italiana P.P.Pasolini e Dacia Maraini, osserva che anche a voler ammettere che intenzione del film sia quella di dimostrare a quale stato di abbrutimento fisico e morale conduce l'uso della droga, nella realizzazione tale intenzione rimane sopraffatta, si da passare in una linea del tutto secondaria, da una nutrita serie di scene audaci e sconce e da un pesantissimo turpiloquio, che si rilevano gravemente offensivi del buon costume. Ciò stante, la Commissione preliminarmente ad ogni decisione [...] invita l'avv. Grimaldi e gli altri ad abolire nel film tutte le parti ritenute offensive del buon costume, e in particolare 1) a sopprimere tutte le scene in cui gli attori compaiono nudi con gli organi genitali scoperti; 2)ad eliminare tutte le scene in cui anche se non si scorgono gli organi genitali figurano atteggiamenti libidinosi (come ad es. quella sequenza iniziale) ovvero congiungimenti carnali di persone completamente nude (come ad es. nell'accoppiamento con la donna incinta); 3)a togliere per intero la lunga sequenza in cui la protagonista (Holly) si masturba con una bottiglia; 4) a depennare dal dialogo tutte le frasi particolarmente oscene, quali "perché non mi lecchi un pò?" "perché non ti diventa duro?" "quello che Holly vuole da te è succhiarti l'uccello", "vorrei essere un grosso cazzo", "ed io devo soddisfarmi con una lurida bottiglia?", e simili fino a quella con cui si conclude il film: "Joe, te lo fai succhiare?". L'Avv. Grimaldi, però dichiara che, pur disposto ad alleggerire alcune delle scene sopra indicate, nonostante che esse non siano presenti nel film per sollecitare nel pubblico istinti di sessualità, ma contengono tutte una forte carica pedagogica al fine di dimostrare le degradazioni dovute all'uso della droga, non più consentire a tagli così radicali come quelli suggeriti dalla Commissione e pertanto respinge l'invito rivoltogli. In considerazione di ciò, la Commissione rileva che, [...] deve essere dato parere contrario alla proiezione del film in pubblico, ove si ravvisi nel film, sia nel complesso, sia in singole scene o sequenze, offesa al buon costume. E in base al chiaro dettato della legge è evidente che ad imporre alla Commissione l'espressione del parere contrario alla proiezione è sufficiente la inclusione, nel film di una o più scene offensive del buon costume senza che sia consentito alla Commissione stessa, al fine di negare la sussistenza dell'offesa del buon costume, di prendere in prevalente considerazione la tesi che la pellicola intende dimostrare, o di esaminare la funzionalità delle sequenze oscene nell'interno della struttura narrativa: il che dispensa dal rilevare che, comunque, nel film Trash (Rifiuti), la tematica non giustifica ne la continua e disgustosa esibizione dell'osceno, ne il linguaggio pesantemente triviale e ributtante, l'una e l'altro non rivelandosi strettamente necessario ai fini dello sviluppo della tesi in discussione. Pertanto, essendosi riprodotta in sede di appello la medesima situazione verificatasi dinanzi alla Commissione di I grado (rifiuto di apportare i tagli suggeriti), la Commissione di II grado ravvisando nelle scene e nelle battute, in ordine alle quali si è proposta, con un invito respinto, l'eliminazione, una offesa al buon costume, esprime in conformità alla decisione adottata in primo grado, parere contrario alla proiezione in pubblico del film. |
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REGISTA Morrissey, Paul |
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